San Terenziano visita Sant'Onofrio

di Acque Sacre

Effettivamente quando si sale il sentiero che conduce all'Eremo di Sant'Onofrio, non possiamo che appoggiare le lamentele di San Terenziano.... ma vi è sempre una divina provvidenza, ognuno scelga la sua, il panorama è già una ricompensa

V.
SAN TERENZIANO VISITA SANT' ONOFRIO. 

Terenziano faceva penitenza in un eremo rimpetto a Péntima; Onofrio in un altro, sopra la Badia Morronese, dove fece penitenza anche San Pietro Celestino. Un giorno d' estate, Terenziano andò a fare una visita al compagno. Saliva le balze del Morrone a piedi scalzi. Giunto all' eremo, cominciò a lagnarsi con Onofrio, dicendo che il caldo gli aveva bruciato i piedi; e conchiuse: — Povera gente! come farà ? con questa secca si sarà bruciato ogni cosa. Il sole non dovrebbe essere così cocente! — Onofrio, per tutta risposta, fece una levata di spalle. Poi, di nascosto, gettò un pugno di grano dentro un forno che ardeva con violenza. Quando Terenziano s' accorse che il forno ardeva, disse ad Onofrio : — Anche questo ci mancava! non basta il caldo del sole! — E, dicendo questo, si avvicinò alla bocca del forno, e vide che tra le vampe ondeggiavano le spighe di grano maturo. Se ne maravigliò, e ne volle sapere il perchè. Onofrio gli disse : — Perchè ti maravigli? Poco fa, ti lamentavi del troppo caldo e della siccità e della carestia. Ma non vedi che Iddio può far crescere e maturare il grano anche in mezzo al fuoco ? — Terenziano abbassò il capo, e adorò la divina provvidenza.

La Fiaba raccontata un tempo a Sulmona e nei dintorni, è stata tratta da Antonio De Nino, Usi e Costumi Abruzzesi, vol. IV, Firenze, Tipografia Barbera, 1883, pp. 160-161.