Il culto delle acque: l'acqua di Santa Lucia a Collecorvino

di Acque Sacre

 Tra le verdi colline pescaresi vengono praticati antichi rituali nei quali l'acqua assume un significato terapeutico. Nella contrada Villa Santa Lucia del comune di Collecorvino, infatti, esiste una fontana dedicata a Santa Lucia dalla quale  sgorga  un’acqua ritenuta miracolosa per curare le patologie degli occhi. Ogni anno, in occasione della Festa di Santa Lucia, i fedeli prendono un vialetto alla destra della chiesa che li conduce ad una semplice vasca rettangolare alimentata da tre cannelle. Dalle due più piccole esce l’acqua miracolosa usata per aspergersi gli occhi.

I festeggiamenti in onore della Santa avvengono la seconda domenica di maggio.

 

La chiesa di Santa Lucia, presente sull'omonima piazza, un tempo annessa a un monastero di monache Gerosolimitane, dovrebbe risalire al XVI secolo. Da quanto riportato dall’abate Luigi Di Vestea, nel XVII secolo la famiglia Pierfelice procedette a ristrutturarne l’interno secondo il gusto barocco. Altri restauri furono eseguiti nel 1929, grazie ai fondi raccolti durante la festa in onore della Santa siracusana. Ristrutturata negli anni sessanta a causa dei danni subiti durante la Seconda guerra mondiale divenne parrocchia il 15 settembre 1962. L’edificio presenta un impianto ad aula unica, di forma rettangolare, suddivisa in tre cellule spaziali, scandite da pilastri e paraste modanate. L’aula della chiesa presenta una copertura a volte a botte con lunette, suddivisa in tre campate e scandita da archi a tutto sesto. Le superfici intonacate e colorate, inoltre, si alternano alle porzioni di muratura a vista del presbiterio in cui spicca un’apertura tamponata ad arco ribassato, ricordo dell’antico accesso alla chiesa. Sulla sinistra, un arco immette in un ambiente quadrato voltato a crociera, adibito a cappella dedicata a Santa Lucia. Sulla parete di fondo del presbiterio si trovano alcune vetrate policrome, in una di esse è raffigurata la Santa. La facciata a capanna presenta un moderno protiro davanti al portale d’ingresso sormontato da una stretta monofora. Sulla destra è posizionato il campanile a vela, con copertura a due falde, sormontato da una croce in ferro.

 

Le prime notizia su Collecorvino risalgono all’anno 853 quando nel Chronicon Casauriense viene citato un certo Corvino, figlio di Alderano, che vendette a Ludovico II le terre che aveva nella Contea di Penne. In successivi documenti queste proprietà risultano individuate come res Corbini. Il toponimo Colle Corbino, invece, compare per la prima volta nel 978. Con l’occupazione Normanna, il Castrum Colli Corbini confluì nella neocostituita Contea di Loreto. Nel 1168, Collecorvino era feudo del Conte di Loreto Giozzelino. Nel 1269, durante la dominazione angioina, per volere di Carlo I passò al milite Raimondo Bracchio (de Branza, de Brachia); alla sua morte il Castello fu feudo per due anni del Conte di Loreto Radulfo de Sassunes, prima di essere rivendicato da Bertrando de Branu a cui venne restituito su ordine di Carlo I. Nel 1284, Collecorvino era in proprietà di Guglielmo, fratello di Bertrando. Tra la fine del 1289 e i primi del 1290, il Castrum venne conferito da Carlo II a Matteo d’Atri per la fedeltà che aveva mostrato al padre Carlo I. Nel Quattrocento troviamo insediati i D’Aquino, a cui seguirono, nel Cinquecento, i D’Avalos. Nel 1828, il duca di Quadri vendette le sue proprietà alla famiglia Casamarte.

Fra le famiglie più illustri del paese si ricorda quella dei Cicoria. Francesco Cicoria militò nella Carboneria e venne perseguitato durante il Regno borbonico. Luigi Cicoria, nipote di Francesco, fu Grande Ufficiale, Commendatore del Regno d’Italia e Cavaliere dei S.S. Maurizio e Lazzaro (una delle più alte onorificenze della Monarchia Sabauda), ricoprì il ruolo di sindaco di Collecorvino dai primi del Novecento fino alla sua morte avvenuta del 1957. Fu grande amico di Francesco Paolo Michetti e di Gabriele D’Annunzio. Silvestro Cicoria, anch’esso nipote di Francesco, medico condotto del paese, fu autore di vari scritti tra cui il Libretto "La Madonna dei Miracoli di Collecorvino" redatto per festeggiare i 35 anni dell’arrivo della Madonna dei Miracoli a Collecorvino.

Il centro storico del paese, di origini longobarde, si estende sulla sommità di un colle. L’impianto concentrico, dalla forma chiusa e compatta, risale al IX secolo. Nella parte più alta, dove un tempo sorgeva il Castello, attualmente vi è il Palazzo Ducale. Di notevole pregio è anche il palazzo Cicoria fatto costruire dal commendatore Luigi Cicoria, nei primi anni del 1900, posto all’entrata del paese di Collecorvino, circondato da un giardino, è stato recentemente adibito a Biblioteca comunale con annesso archivio storico.