I luoghi di culto delle acque sacre

di Silvia Scorrano

I luoghi di culto delle acque sacre

Il culto delle acque, con le sue testimonianze architettoniche, ha segnato il territorio regionale con diverse tipologie di monumenti: dalle semplici fontane-abbeveratorio agli eremi, dai santuari pagani alle moderne chiese edificate nel XX secolo.

Infatti, sin dalla preistoria alcune sorgenti, sulle quali spesso si procedette ad edificare vere e proprie fontane, vennero ritenute sacre e dotate di poteri taumaturgici. Una sacralità giunta sino ai nostri giorni, le divinità pagane sono state sostituite da quelle cristiane, taluni rituali sono caduti in disuso, alcune fonti si sono asciugate, altre si sono impreziosite: la comune acqua si è trasformata in un liquido miracoloso.

Con la diffusione del cristianesimo ai siti pagani si sono aggiunte le numerose fontane (spesso abbeveratoi) localizzate in prossimità di conventi, monasteri e chiese rurali. Acque sacre le troviamo anche al di fuori delle mura cittadine, lungo le piste tratturali, sui sentieri di campagna. Tra le fontane extra-urbane erano e sono ancora ritenute sacre, la Fonte di san Cataldo nel comune di Palena, prossima all’omonima Chiesa, le due fonti dedicate a sant’Agata – localizzate, rispettivamente, a Castelvecchio Subequo e a Torricella Peligna – e quella di santa Scolastica di Corropoli che, con la loro semplice fattura, vivono ancora nella tradizione popolare come luoghi sacri, ricordati nel dies natalis dei rispettivi patroni. 
Molto più suggestivi da un punto di vista paesaggistico risultano i siti in grotta delle acque sacre localizzati in posizione marginale rispetto alle principali vie di transito, se non nel più totale isolamento. Essi si caratterizzano per il riuso sistematico di preesistenti cavità naturali (San Venanzio a Raiano, San Bartolomeo in Legio a Roccamorice) e di ripari sottoroccia (Sant'Agata d'Ugni), alcuni con aggiunte in muratura o con opere di canalizzazione delle acque. 
Ma non mancano eremi formati da più locali, con pareti e divisori in muratura, provvisti di un luogo di culto di una certa consistenza e di celle per i monaci. Presentano tale tipologia i due eremi di Sant’Onofrio, quello di San Bartolomeo in Legio, ….

La devozione popolare verso le acque sacre continua ancora e le necessità di culto hanno portato a riedificare alcuni luoghi religiosi, come il Santuario dedicato al Beato Nunzio Sulprizio (Pescosansonesco) e la Chiesa di Santa Scolastica (Corropoli) entrambi riedificati, rispettivamente, nel 1990 e nel 1970.