Torricella Peligna e la Festa di Sant'Antonio Abate tratta da La via di Roma, Strenna Popolare per l'anno 1868

di Silvia Scorrano

Girando tra libri e riviste dell'Ottocento è facile imbattersi in pubblicazioni davvero singolari nelle quali rinveniamo pagine di vita popolare ormai scomparse.
Tra i tanti volumi abbiamo scelto La Via di Roma. Strenna Popolare per l'anno 1868, un libro pubblicato con lo scopo di «mostrare al popolo i tristi effetti della ignoranza, e i ridicoli sconci della superstizione: svelargli i sacrileghi mezzi, onde si giova la setta clericale, per abbindolare le coscienze dei creduloni ed estorcerne denaro...» e continuano i Compliatori, così come si sono firmati, «Il modico prezzo della Strenna palesa viemeglio il fine della sua pubblicazione, che fiduciosi raccomandiamo a chiunque desidera che lo splendore del vero illumini i ciechi e l'unità d'Italia si compia».
Nella Strenna, purtroppo, figura anche l'Abruzzo, in particolare si riporta un'antica usanza praticata a Torricella Peligna in occasione della festa di Sant'Antonio Abate

  Il Porco di Sant'Antonio

A Torricella Peligna (Abruzzo), per raccogliere denaro affine di celebrare la festa di S. Antonio Abate, si procede nel modo seguente: 
Si compra un porco che il prete benedice e poi gli mette un cordoncino al collo. Questo è detto  il porco di S. Antonio, ed ha il diritto di andare a mangiare dove vuole e a dormire una notte per ogni casa, perciocchè si crede che porta seco la provvidenza. Quei contadini ignoranti ne sono tanto persuasi, da litigare se qualcuno alloggia il porco più di una notte. Nel carnevale se ne fa una lotteria, il cui retratto viene speso nella festa del santo, e quindi entra in gran parte nelle tasche dei preti.  

 

Tratto da La via di Roma, Strenna popolare per l'anno 1868, Venezia, Tipografia del Tempo, 1867, p. 79.

Sempre tratto da La via di Roma Monumento all\'emigrante, Lama dei Peligni

Su Torricella Peligna si veda: Il culto delle acque sacre: la fontana di Sant\'Agata a Torricella Peligna