La leggenda di Sant'Agata o della Piomba

di Sissi Ardesia

 Il 5 febbraio di moltissimi anni fa, lungo il Torrente Piomba, una contadina faceva il bucato. Una comare che passava le disse: 

— Come, oggi è Sant'Agata e tu lavori ?!
— Santa gatta ?!
— No, Sant'Agata..
— Non sapevo che ci fosse una gatta santa. 
— No, ti ripeto, è Sant'Agata. 
— Santa gatta, santa gatta, santa gatta! 
Non aveva finito di dire così che la contadina-lavandaia si sprofondò con tutta la tina. Da quel giorno esiste laggiù, sulla sponda sinistra della Piomba, una buca d'acqua calda che gorgoglia come se bollisse. 

Non ricordo più le ragioni che mi avevano spinto a consultare gli Atti del VII Congresso nazionale delle Tradizioni popolari; ma imbattermi nella storia di Sant'Agata e santa gatta per me era già una grande vittoria. Una scoperta in più su I Sentieri delle Acque Sacre d'Abruzzo. Dalle pagine ingiallite dal tempo scopro che la leggenda di Sant'Agata era stata comunicata a delle alunne di Catania:

Il 27 aprile 1957 abbiamo comunicato questa leggenda alle compagne della Scuola Elementare XX Settembre di Catania, ed esse ci hanno risposto con la seguente lettera del 4 maggio:

"Care nostre compagne, la leggenda di S. Agata che si narra nel vostro paese ci è piaciuta molto anche perché è nuova per noi.
"Noi siamo davvero curiose di vedere la polla d'acqua della Piomba gorgogliare dove sprofondò quella donna sacrilega, che paragonava S. Agata ad una gatta. Invece dovete sapere che S. Agata, Patrona della nostra bella città, a soli 15 anni fu martirizzata perché non volle perdere la sua purezza e la sua fede sposando il pagano Proconsole Quinziano. 
"A Catania c'è molta devozione alla Vergine Santa e la sua festa, che si celebra ai primi di febbraio, dura 4 giorni, è molto caratteristica per le Candelore, che sono grandi simulacri di ceri adorni artisticamente di luci e di fiori che rappresentano le Confraternite della città. Noi siamo orgogliose della nostra Patrona. 
Vi mandiamo alcune cartoline della Santa e della magnifica Cattedrale di Catania.
"Un caro affettuoso abbraccio.
"Per le alunne della V femminile sez. D della Scuola XX Settembre di Catania — Lautesi Adriana". 

 

 

La relazione non termina qui. L'Autore, Pasquale Ritucci, direttore delle scuole elementari di Città Sant'Angelo, riporta anche di una gita alla scoperta della Buca di Sant'Agata: 

11 Maggio 1957 — "Ieri andammo giù alla Piomba per vedere la buca di Sant'Agata. Sfortunatamente non la trovammo e il motivo ce lo spiegò il mezzadro Spada Carlo. Egli ci disse che quando viene la piena, la buca dell'acqua che bolle si ricopre di sabbione che va via con la stagione estiva. Ma io, Serafini Pasquale e Ferretti Vincenzo siamo andati tante volte d'estate alla Piomba e in mezzo ad un canneto abbiamo visto l'acqua che bolle e ci siamo divertiti a mettere nella buca una canna lunga che veniva attirata dentro fino a scomparire. Il Sig. Direttore ci ha mandato a dire di vedere sul vocabolario il significato della parola "mofèta". Abbiamo letto a pag. 128 del vol. II del "Dizionario della Lingua Italiana" di Nicolò Tommaseo che mofèta significa: "Luogo da cui esalano vapori mortiferi". Forse dalla buca ci escono vapori di acido carbonico che sono pericolosissimi". 

Una bella leggenda, comune anche ad altri territori abruzzesi, la punizione divina si fa interprete dei misteri della natura...

A proposito della Madonna delle Grazie di Chieti

https://www.acquesacre.it/index.php/it/libri/brani/190-la-madonna-delle-grazie-a-chieti