La Sartina di Maria Antonietta Bafile

di Acque Sacre

La Sartina, un breve racconto che la scrittrice Maria Antonietta Bafile aveva nel cassetto dal 2015 che oggi ha voluto dedicare ai lettori. Una storia appartenente ad un passato difficile per l'Italia, inspirata dal ritrovamento di tante lettere che venivano spedite al Duce. Tra realtà e fantasia si ricostruisce uno spaccato di vita ambientato a Sulmona, ma che avrebbe potuto avere come palcoscenico una qualsiasi cittadina. 

Abbiamo chiesto a Maria Antonietta di presentarsi; eccola:

Classe  1952 9 maggio…nata e cresciuta nella bellissima Sulmona, patria del grande Ovidio e dei confetti…perciò patria dell’Amore…e come l’Amore inguaribile sognatrice e idealista. Crede nell’Amicizia, reale e virtuale, e nel vero Amore … Come tutti gli idealisti è oggetto di qualche fregatura, ma per lei non è affatto un problema perché il problema è di quelle persone della riva opposta.

Come dicevo, inguaribile ed indomita sognatrice…dall’età di quattro anni quando, ascoltando dalla voce di nonno Achille le storie dei libri che lei prendeva in prestito dalla Biblioteca accompagnata dagli zii materni Achille e Angelo, accaniti lettori come il nonno, sognava di essere la protagonista delle favole e delle fiabe, a cinque anni di essere l’autrice delle sue storie e a sei anni di diventare maestra elementare.

Sognando sognando è riuscita a realizzare tutti i suoi sogni…anche quello di crearsi una propria famiglia, con un adorabile marito che la sopporta e supporta da 41 anni ….una bellissima figlia e due adorabili nipotini…

Maestra elementare in pensione …continua a sognare …a scrivere …a recitare

Sollecitata dalla nostra curiosità Maria Antonietta ci scrive un breve racconto su come nasce La Sartina

 

LA SARTINA

Come e dove è nato

 

Ho avuto la fortuna di nascere e crescere nel bellissimo e pittoresco Borgo Pacentrano, uno dei borghi della mia amata Sulmona.
Perché bellissimo? Non dal punto di vista estetico, ma per la sua ricchezza sociale e umana … Allora circolavano pochissime auto, non c’era inquinamento, si respiravano odori di animali che accompagnavano i contadini nei campi, di animali domestici che scorazzavano nelle strade del borgo e dei suoi vicoletti … tutt'intorno si diffondevano le vocine squillanti di noi bambini che spensieratamente giocavamo sempre all'aperto, in comunione affettuosa  con gli adulti che chiamavamo “zii, nonne e nonni” …

Nelle sere d’estate, mentre i bambini giocavano, “i grandi” seduti davanti agli usci chiacchieravano … raccontavano della giornata appena trascorsa … e raccontavano del passato …

Una storia ricordo che veniva spesso narrata da mia nonna Vincenzina e dalle sue amiche, quella di Maria, la sartina.

– Eh … mo, che la uerre è fenite … tutte a parlà male de Mussolini …

 Nen scurdemmece l’uojie de ricene…la galere e l’esilie pe’ chi nen la penzeve come a jisse!- intervenivano gli uomini

 E’ le vere…però ha fatte tante cose pe’ i fijie nuostre, fijie de puverielle: i libbre de la scole gratis pe’ chi nen teneve i solde … la colonie a lu mare e alla muntagne … e tante cose … 

 E alle fije d’ orfane della Grande Guerra je regaleve la machene da cuce … ve le recordete? 

 Oddie … la machene da cucè Singer … oddije mamme … ve la recurdete Maria, la giuvenette che j’ se murise lu padre … teneve due fratielle e la mamme … jesse cuceve i vestite alla gente ‘nche la machnee da cucè che ieve lassate la bonaneme de la nonne sé … ma po’ j s’eve rotte e nen sapeve coma fa’ pe’terà annanze  … 

 Scine scine me la recorde pure jè … ’nche l’aiute de Maistre, Don Ferdinando, screvise ‘na lettera a Mussolini che j mannise a la case la machene da cucè … 

 

Quanti anni sono trascorsi da allora! Qualche anno fa in libreria rimasi incuriosita dal titolo di un libro: “ LETTERE DA SULMONA…a Sua Eccellenza Benito Mussolini …” scritto dal mio amico ROBERTO CARROZZO, Responsabile della Sezione di Archivio di Stato di Sulmona.
Man  mano che lo sfogliavo mi innamoravo sempre di più di questo originale libro: quanta umanità dolorosa vi è racchiusa! Lettere toccanti impregnate di disperazione e di speranze di cittadini di Sulmona e del circondario che si rivolgevano al Duce e a Donna Rachele,  come ultima spiaggia, a chiedere aiuto e solidarietà …

E tra queste lettere cosa ho rirovato? La  lettera di Maria, della Sartina … 
Ecco … adesso io, bambina di ieri del Borgo Pacentrano, la racconto a voi, miei cari lettori, aggiungendo di mio un lieto fine che perdura fino ai giorni nostri.

Maria Antonietta Bafile 

Per leggere il racconto

http://www.acquesacre.it/index.php/it/libri/brani/200-la-sartina

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