Il Culto delle acque: Fonte di Sant’Onofrio

di Acque Sacre

In prossimità dell’Eremo di Sant’Onofrio si trova una semplice fontana dall’acqua taumaturgica. I devoti vi si bagnano e ne fanno scorta per utilizzarla nei momenti di difficoltà o donarla a parenti e amici. Il rito viene ancora praticato in occasione della festa di Sant’Onofrio. 

È tradizione, la sera dell’11 giugno, esporre una croce illuminata con materiale bituminoso (Fuoco di Sant’Onofrio) e il giorno dopo raggiungere in processione l’eremo portando dal paese una copia della statua del santo eremita in quanto spostare l’originale, custodito nell’eremo, causerebbe grandi disgrazie. Si racconta anche della volta in cui la statua, portata in paese, fuggì per tornare nella sua dimora abituale.  

Sant'Onofrio

Dopo aver recitato le devozioni, i pellegrini si recano presso la fontana per fare le dovute abluzioni. Celebrata la messa, sempre in processione, si torna a Serramonacesca dove sulla piazza antistante alla chiesa parrocchiale si perpetua un’antica consuetudine pastorale: i proprietari di greggi preparano in grossi caldai di rame il formaggio fresco che vendono in onore del Santo. Il ricavato è utilizzato per sostenere le spese della festa.

Eremo di Sant’Onofrio: lungo la strada che conduce all’Abbazia di San Liberatore a Maiella prendendo per la contrada Brecciarola, dopo aver percorso a piedi un sentiero che si addentra nel bosco, si raggiunge l’Eremo. Il complesso, edificato non prima dell’XI secolo, doveva essere utilizzato non solo per il ritiro spirituale dei monaci della vicina Abbazia, secondo un modello di ascesi mistica di origine orientale, ma anche come grangia per la gestione dei possedimenti montani.

La struttura, che sfrutta delle cavità naturali adattate e chiuse sul davanti, è organizzata su due livelli e risulta costituita da una chiesa e da alcuni locali. La facciata esterna dell’edificio è stata completamente ricostruita nel 1948; l’interno è spoglio e semplice, un luogo che, a un primo sguardo, potrebbe sembrare abbandonato se non fosse per i tanti biglietti lasciati sull’altare nei quali si ringrazia Sant’Onofrio per i miracoli che ancora dispensa. Alle spalle dell’altare si trova una nicchia con la statua del Santo, rappresentato sotto le spoglie di un vecchio con barba e capelli che scendono fino a terra coprendo le nudità. Da dietro l’altare, tramite due piccole porte, si accede al nucleo iniziale dell’eremo. In quest’ambiente in un angolo, si trova una sorta di giaciglio ricavato nella pietra, la cosiddetta “Culla di Sant’Onofrio”, sulla quale è uso sdraiarsi per guarire dai mali delle ossa e della regione addominale. Da qui, tramite una bassa apertura, si giunge a una grotta che termina con una sorta di cunicolo in cui sono stati rinvenuti resti di sepolture. 

Ritornando nella chiesa, oltrepassando un ampio arco, si accede a due stanze che consentono di scendere al piano inferiore dove si trova un locale trapezoidale, con la volta a botte, illuminato da una finestrella quadrangolare posta in prossimità dell’ingresso. 

Sia all’interno sia all’esterno dell’eremo sono visibili diverse canalizzazioni scavate nella roccia per raccogliere le acque di scolo. 

 

Su Sant'Onofrio si veda : Eremo di sant\'Onofrio all\'Orfento, Caramanico TermeSan Terenziano visita Sant\'Onofrio , Papa Celestino V e l\'eremo di Sant\'Onofrio al Morrone

 

Bibliografia

  • AA. VV., Leggende del XIV secolo, I Padri del deserto, G. Barbera Editore, Firenze, 1863, vol. I, pp. 530-531.
  • Nicolai M.C., Serramonacesca. Storia arte e cultura di un paese della Maiella, edizioni Menabò D’Abruzzo Guide, Pescara, 2005.