San Rocco in Credenze, usi e costumi abruzzesi di Gennaro Finamore

di Acque Sacre

Gennaro Finnamore è una delle nostre guide privilegiate sugli usi e costumi abruzzesi. Nato a Gessopalena nel 1836, affiancò alla professione di medico la passione per la demologia. Per festeggiare San Rocco riproponiamo un suo scritto 

San Rocco

  I. De’ potenti della terra, che gli spremono sudore e lagrime, il popolo fa giustizia, vivi, con l’odio; morti, con l’oblio. Invece, più duraturi de’ monumenti fatti per ornare altri monumenti o le piazze, segna nella memoria i nomi de’ suoi benefattori, li divinizza e li venera.

Forse non v’è comune abruzzese alle cui porte non sorga un santuario al pellegrino di Montpellier; il quale.... savissima peste longe lateque per Italiam grassante, Patria relicta, Italicam peregrinationem suscepit, Urbesque et Oppiada peragrans, seipsum in oegrotantium obsequium impendere, animamque suam pro fratibus ponere non dubitavit... Officia part. sanct., pag. 573. 
Dove la chiesa è nell’interno dell’abitato, vuoi dire che questo, cresciuto col tempo, l’ha oltrepassata. Ed è inoltre da notare che la situazione delle chiese dedicate a s. Rocco suol essere dalla parte di mezzogiorno. 
Salvo i duplicati e le posposizioni, la festa del santo è celebrata ai 16 di agosto.

2. È difficile che in altri luoghi, per pompa e per espressione di schietto sentimento, sia superata la processione fatta a onore del santo in Ortona a mare.
Per via del porto, in altri tempi più frequentato, questa città fu molto esposta alle invasioni della peste. « .... Non senza ragione piacque molto (la città) alli Re di Casa d’Aragonia, il che dimostrava per venir molte volte l’està a starsi qui a diletto .... ove finalmente lascia la comodità del porto, perciocché partendosi da Ancona per infino a Bari, non si trova porto più comodo di questo ... perilchè mai mancano navilii, d’ogni traffico, et per ogni parte del presente Golfo». DE LECTIS, Trasìaz. et mirac. di s. Tommaso Ap. – Fermo, 1576.
Lo scampanio delle chiese presso le quali il corteo passa, e le bande musicali, che a capo nel mezzo e alla fine l’accompagnano, danno indizio a’ lontani de’ punti diversi raggiunti dalla processione; la quale, partendo dalla chiesa di s. Rocco a mezzodì, vi rientra, dopo aver percorse le vie principali della città, non prima delle ore 4 p. m. – Uno stuolo di contadinelli, con candele, va innanzi a due interminabili file di donne ornate de’ loro abiti migliori, con grandi ceri nella destra, e scalze; le quali, alla lor volta, precedono il santo, in mezzo a quattro ceri, grandi come travi, e ai preti salmodianti. Così, nell’ore che il sole di agosto più ferve, passa la bellezza ortonese in forma di centinaia di donne fiorenti di giovinezza e balde della loro fede. Quell’omaggio della bellezza alla santità, del divino umano al divino celeste, è quanto di più sublime possa essere in un trionfo.

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3. Nel dì di s. Rocco, l’uomo a cui nel primo anno di matrimonio è nata una figlia, deve, a cavallo a un asino, con quella in braccio, andare in giro per le strade principali del paese. Se molti sono il caso, vanno l’uno dopo l’altro, accompagnati dalla folla esultante (Roccaraso).

Bibliografia:
Finamore G., Credenze, usi e costumi abruzzesi, Palermo, 1890, ristampa Bologna, Arnaldo Forni Editore, pp. 174-177. 
Il Video Ortona processione di San Rocco è opera di Edoardo Di Pietro

Gennaro Finamore, medico e demologo (Gessopalena 11 agosto 1836, Lanciano 9 luglio 1923) pubblicò, nel 1880, il Vocabolario dell’uso abruzzese (casa editrice Carabba di Lanciano) un importante documento scientifico che gli valse la nomina, nel 1895, di docente ad honorem di lettere al Liceo di Lanciano. Tra le altre opere si ricordano i Canti popolari di Gessopalena (1865) e le Tradizioni popolari abruzzesi (1894).

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