Sant'Onofrio nella tradizione abruzzese

di Silvia Scorrano

Come sia giunta in Abruzzo la venerazione per Sant’Onofrio, non mi è dato saperlo, ma per noi abruzzesi il vecchio eremita coperto solo da capelli e barba lunghissimi è da secoli una figura famigliare. Patrono di tre eremi — Sant'Onofrio a Maiella, fondato dai benedettini dell'abbazia di San Liberatore, Sant'Onofrio al Morrone, voluto da fra Pietro che vi si ritirò nel 1293 fino alla sua elezione a pontefice con il nome di Celestino V, e Sant'Onofrio all'Orfento — viene ancora venerato e festeggiato il 12 giugno.


Notizie sulla vita dell'eremita sono scarse, secondo le antiche agiografie il monaco copto, vissuto nel V secolo, figlio del re di Persia, trascorse la sua esistenza in eremitaggio nel deserto, sull'esempio di San Giovanni Battista e del profeta Elia. In tardissima età venne raggiunto dal monaco egiziano Panunzio (o Pafnunzio) che ne scrisse la biografia.
Lasciato il monastero con il desiderio di essere d’aiuto a quanti avevano intrapreso la vita eremitica, Panunzio, dopo aver vagato per ventuno giorni, vide apparire una strana figura nella quale riconobbe un uomo anziano, coperto da capo a piedi solo da lunghi capelli e da qualche foglia. Capì di aver trovato un eremita e di poter finalmente svolgere la sua missione. Onofrio, dal greco Colui che è sempre felice, raccontò la sua vita a Panunzio. Dopo aver vissuto in un monastero della Tebaide Ermopolis, insieme con un centinaio di monaci, il figlio del re di persia si era ritirato nel deserto con pochi viveri. Qui venne iniziato alla vita ascetica da un eremita che, accompagnatolo in un’oasi, dove abbondavano piante di palma, rimase con lui trenta giorni. Una volta l’anno l’eremita si recava a fargli visita. Nell’ultimo incontro, appena arrivato, s’inchinò in segno di saluto e si accasciò morendo.
Per settant'anni Onofrio visse in solitudine, nutrendosi di erbe e riparandosi nelle caverne. Un angelo provvedeva al suo nutrimento e la domenica gli portava l'eucarestia. Il miracolo dell'angelo fu visto anche da Pafnunzio. Per diverso tempo i due religiosi vissero assieme fin quando il Santo, resosi conto di essere vicino alla morte, chiese di ricevere una degna sepoltura. Prima di morire, Onofrio persuase Pafnunzio a non consacrarsi alla vita eremitica in quanto presagiva per il monaco un diverso destino: doveva ritornare in Egitto e raccontare ciò di cui era stato testimone. Sant’Onofrio, dopo aver benedetto Pafnunzio, si inginocchiò e morì. Il monaco lo ricoprì con parte della sua tunica e lo seppellì in un anfratto della roccia. Prima che egli partisse, una frana ridusse in rovina la caverna di Onofrio, abbattendo anche i palmizi, un segno della volontà divina che in quel riparo nessun altro doveva vivere come eremita.

Nel volume “Leggende del XIV secolo, I Padri del deserto”, si narra che Panunzio venne aiutato da due leoni a dare degna sepoltura all’Eremita:

Come farò io la fossa, perocchè io non ho marrone con che io possa cavare, acciocchè possa io fare la sepoltura per seppellire il santissimo corpo? E pensando, vennero due leoni, e adorarono il santissimo corpo, e poi leccarono i suoi venerabili piedi, e fatto ciò, si distesono allato a lui, e piangevano meco come se fussono uomini. Quando io ebbi orato, mi levai su e dissi loro: Io so che voi siete leoni, ed è piaciuto a Dio che voi siate venuti qui acciocchè con meco, aiutandomi, facciamo sepoltura al santo corpo; state su, fratelli miei, e seppelliamo il corpo del santo padre. E tolsi una mazza e disegnai il luogo della sepoltura, e’ leoni immantanente colle loro unghie feciono la fossa; ed io mi spogliai il vestimento mio e dimezza’lo e involsivi entro quel santo corpo, e poi gli baciai i piedi, e misilovi dentro; e’ leoni co’loro capi lo ’nchinarono, e partironsi e tornaronsi a loro luoghi.
Panunzio narrò l’esperienza vissuta accanto all’Eremita persiano nel libro “La Vita”; un testo che ebbe larga diffusione in Oriente consentendo la conoscenza del culto di Sant’Onofrio all’Asia minore. 
Indipendentemente dall’esistenza storica di Onofrio, la versione greca della biografia di Pafnunzio finisce con la morte dell’eremita avvenuta l’11 giugno. Nei sinassari bizantini viene celebrato il 12 giugno.

Nella tradizione abruzzese Sant'Onofrio sarebbe vissuto nel suo eremo sopra la Badia Morronese, dove un giorno ricevette la visita di San Terenziano, San Terenziano visita Sant\'Onofrio

Bibliografia: 

Leggende del XIV secolo, I Padri del deserto, G. Barbera Editore, Firenze, 1863, vol. I, pp. 530-531.

L'immagine di Sant'Onofrio in un'icona bizzantina è stata scaricata da wikipedia 

Per altri contributi su Sant'Onofrio Eremo di sant\'Onofrio all\'Orfento, Caramanico TermeSan Terenziano visita Sant\'Onofrio , Il Culto delle acque: Fonte di Sant’Onofrio , Papa Celestino V e l\'eremo di Sant\'Onofrio al Morrone

Foto: nell'ordine di caricamento: altare dell'Eremo di Sant'Onofrio a Serramonacesca; Eremo di Sant'Onofrio al Morrone, Eremo di Sant'Onofrio di Serramonacesca, immagine di Sant'Onofrio in un'icona bizzantina è stata scaricata da wikipedia