La Strega succia il sangue di Antonio De NIno
- di Sissi Ardesia
Che la strega va dai bambini a succhiare il sangue già lo sappiamo, anche Donato Cece, in La Strega da Trecce nere di Domenico Ciampoli, quando vide il suo bimbo dimagrire a vista d'occhio si era appostato per sette notti.... ma purtroppo per lui la strega era in casa. Ora proponiamo un'altra testimonianza, questa volta di Antonio De Nino
LXIV.
LA STREGA SUCCIA IL SANGUE.
Un uomo veramente religioso non ha superstizioni: ma la generalità degli uomini hanno superstizioni: dunque in generale gli uomini non sono veramente religiosi.
Sofisma!
Io non faccio un libro di polemica. Enuncio una verità; e, quando mi è contestata, mi ritiro.
Chi può ridire gli affanni di una povera madre che di giorno in giorno vede dimagrare il suo bambino ? Ella crede che siano le streghe e vuole liberarlo dalle tristacce. Confabula perciò con tutte le donne del vicinato; va dal prete e fa recitare il vangelo con la stola sul capo del bambino; torna a casa, e appicca nella gradinata la croce di cera, benedetta nel giorno dell'Ascensione; piglia un po' di sale, lo lega in una pezzuola e appende l'amuleto al collo della creatura; taglia una ciocca di capelli al bambino e la brucia, perchè il fumo.... chi sa! mette l'acqua santa ai gangheri delle imposte e recita tre volte ad alta voce il Credo. Ma la creatura va indietro.
Entra finalmente in campo il marito: Voglio fare le sette notti (le sette veglie notturne); voglio scoprire la brutta bestia.... corpo...! voglio afferrarla pei capelli...!
A mezzanotte la strega si scarmiglia le chiome, alza un mattone, scalza un vasello e si unge. Ed ecco comparire un caprone. Ella vi monta su e dice: — Ad acqua, a neve, a vento, portami alla noce di Benevento. —
Altre streghe (ad Ofena) tengono una scatola dentro di cui sta una scatoletta e, più dentro, uno scatolino contenente una cert' acquerella magica. La scatola si apre in virtù di certe parole turchine che sa la sola strega. Quando poi la strega si è fatta vecchia, consegna la triplice scatola al confessore e allora accade un prodigio. Messa la scatola sotterra, a grande profondità, te la vedi ricomparire innanzi gli occhi: buttata al fiume, riviene a galla: circondata di fiamme, scappa illesa come un razzo. Il solo papa la può distruggere!
Dopo la ridda beneventana, la strega va per le case succiando il sangue dei bambini; e i bambini dimagrano dimagrano e poi muoiono. Essa va pure dove un padre, disperato della salute del figlio, sta facendo le sette notti; la sta aspettando per coglierla in fallo. Una pignatta rovesciata copre una lucerna accesa. Se la strega si potesse ferire sia pure leggermente, anche con uno spillo,ella sarebbe scoperta.
Si sente un rumore.... È la strega! — Il povero padre che veglia, alza la pignatta, corre appresso alla strega, gli pare e non gli pare.... Ma la strega se n' è uscita pel buco della chiave!
La mattina egli va in cerca di una maliarda.
— Liberami un'anima innocente dalla malignità della strega. — La maliarda assicura che non ci vuol molto: — Ammazza un cane o un gatto, dice ella; e mettilo dietro la porta di casa. La strega non può entrare, se prima non abbia contati tutti i peli della bestia morta. Intanto che conta, si fa giorno; e la birbante è costretta a ritirarsi, perchè, se mai la non facesse a tempo a fuggire la luce del sole, la ritroverebbero nuda per le strade!
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