
CRISTO PERDONA E SAN GIOVANNI NO
- di Acque Sacre
Ostinato nell'esercizio delle gambe e della pazienza, girandolando e raccogliendo ancora altre neglette tradizioni del nativo Abruzzo, Antonio De Nino portava a compimento anche un IV volume, dedicato alle Sacre leggende.... Le storie rilette a distanza di 135 anni dalla loro stesura sicuramente ci strappano un sorriso. Quanta credulità e fantasia ha il popolo!
XII.
CRISTO PERDONA E SAN GIOVANNI NO.
Un giovane e una giovane si amavano svisceratamente; ma nessuno lo sapeva. La giovane però dovè sposare un altro. L'abbandonato sposo divenne malinconico, magro.
Quando la giovane diede alla luce un bambino, il primitivo sposo volle tenerlo a battesimo; voleva conchiudere un comparatico, giacché non potè conchiudere il matrimonio.
Il compare e la comare si volevano bene; ma ognuno stava al suo posto. Né il marito ebbe mai di loro il menomo sospetto; tanto che spesso restavano soli. Un giorno la comare allattava il bambino. Disse il compare: — Mi permetti ch'io baci il comparuccio? — Bacialo pure. — compare si curvò, baciò prima la bocca del comparuccio e poi il seno della comare. La comare si fece rossa, e sclamò : — Ah, compare! Non ti ricordi che Cristo perdona e San Giovanni no? Vatti a confessare! —
Il compare trovò un confessore, e gli si gettò ai piedi: — Padre, mi confesso, mi pento e mi dolgo del mio peccato: ho baciato il seno alla mia comare! — Il confessore si fece la croce, e lo respinse tutto spaventato. Successe la stessa scena con altri confessori. Allora il compare, spaventato anche lui, andò dal papa e si confessò. Il papa disse: — Ti assolvo, quando avrai fatta la penitenza che ti do. Eccoti una pianticella che deve diventare un albero. Torna al paese e piantala; e innaffiala ogni giorno col guscio di una lumachella. La pianta crescerà a poco a poco, e metterà fiori e frutti. Appena si maturano i frutti, coglili, e mettili a una cestarella. Poi va' alla porta del paese, e dalli ai primi che entrano di buon mattino. —
Il compare si partì rassegnato; e fece quanto gli aveva detto il papa. La pianta crebbe, fiorì e messe frutti, e i frutti maturarono. Allora colse i frutti, e furono non più di tredici. Una mattina per tempo colse i tredici frutti e si piantò alla porta del paese.
I primi a entrare furono tredici persone in un gruppo. Egli diede un frutto per ciascuno. L' ultimo non volle riceverlo. Il pover' uomo gli si gettò ai piedi, supplicandolo ad accettare. Ma l' altro era ostinato. Il compare penitente continuò a pregare, e cominciò anche a piangere. Quelle persone erano Gesù Cristo e gli Apostoli, e chi non voleva accettare il frutto, era San Giovanni. Il compare stava ancora in ginocchio. Finalmente, tieni e tieni, San Giovanni si denudò il petto, e gli fece vedere una ferita, dicendo : — La vedi questa ferita? Questa me la fece il bacio dato alla comare! —
La leggenda veniva narrata, come precisato da Antonio De Nino, a Pettorano, Scanno, Sulmona e altri paesi della Valle Peligna.
Foto: gentile concessione archivio fotografico della pagina Facebook: Memories: officina dei ricordi e delle immagini
Tratta da Antonio De Nino, Usi e Costumi Abruzzesi, vol. IV, Firenze, Tipografia Barbera, 1883, volume IV, pp. 83-85.
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