Maria Concetta Nicolai, L'Acqua Nuova. Miti Scenari, Rappresentazioni. Linguaggi dell'Abruzzo tradizionale

di Silvia Scorrano

"Seguendo una gentile ed antica tradizione, forse in qualche angolo d'Abruzzo, una ragazza splendente e nel fiore degli anni, sul far del giorno, a Capodanno si reca ancora alla casa del promesso sposo e, giunta sull'uscio, .... vi depone la sua luccicante conca ricolma di Acqua nuova, sulla quale galleggia un argenteo rametto d'olivo" con queste parole l'antropologa Maria Concetta Nicolai dedica al lettore la sua Acqua Nuova.

Un volume pubblicato ormai da vari anni ma che ancora occupa un posto d'onore quando si vuole andare oltre la semplice manifestazione folcloristica. Il lirismo coinvolge il lettore, da Omero lo strascina in terra abruzzese, attraverso la storia dei santi, lo scandire del tempo, le forme, i segni e il sapere. Oltre cinquanta contributi divisi in cinque sezioni, li percorriamo rapidamente, De Aqua, apre la sezione Archetipi, l'acqua «primordio fisico e spirituale, sommerge e vivifica il pantheon mediterraneo... e giunge fino al Cristianesimo», seguono Il Filo e il Nodo, Elogio della Strega, Le Verginelle di Rapino, Uomini Dei e Terre Italiche: «Da sempre, anche prime che le primavere italiche ne divenissero la manifestazione identificante, l'Abruzzo delle valli, degli altipiani e delle rocce è terra di uomini che camminano con lo sguardo gettato oltre i confini. Gente dal passo sicuro e forte, capace di mutare la malinconia, che intride i legami di cuore, in volontà della meta. Senza dubbi e incertezze, ma con la monolitica fermezza della Fede» (p. 44).  San Michele, San Rocco, San Nicola, Sant'Antonio il Barone, Celestino V: «In aurora diei sedebat et erat liber coram eo, et legebat in eo; fenestra etiam iam erat aperta» (p. 87) sono alcuni versi del Tractatus de vita sua, le orazioni del Santo eremita che divenuto Papa donò agli uomini il Giubileo del Perdono. Lasciamo la sezione Il Sacro e gli uomini e scorriamo Le Stagioni: Arie di Primavera, La Madre del grano, Ritratto d'Autunno: «più che di Santi contadini, l'Autunno è stagione di Santi pastorali. Il contadino benedice il suo scaporale sull'altare della Madonna del Carmine e dopo le feste di ringraziamento dedicate a settembre, alla Madre di Dio, la campagna sembra ripiegarsi in una religiosità meditativa che attende i giorni di Ognissanti dei Morti e di san Martino» (p. 122). L'Inverno è il tempo di famiglia, di predizioni e di oroscopi. «A Natale, al rintoccare della prima ora di notte il più vecchio della casa spazza la brace sulla pietra rovente e vi pone dodici chicchi di grano, per vaticinare la meteorologia dell'anno venturo e la qualità dei raccolti» (p.127). Come un fiume in piena ci dirigiamo verso Territori Paesi e Tracce, tocchiamo Scanno, con un poemetto in ottava rima di Romualdo Parente sul "Matrimonio all'uso di Scanno", Loreto Aprutino, Spoltore, Moscufo, ....  arriviamo al mare dove l'Autrice si sofferma sulla Pineta Dannunziana e sulla Festa di Sant'Andrea, prima di condurci a Vasto.
Siamo ormai giunti all'ultima sessione Forme Segni e Saperi, ci imbattiamo in Cinque Donne e il Serpente, un titolo velato di ironia per ricordare cinque studiose che si occuparono della festa di Cucullo, seguono alcuni contributi sull'honesto vestire a Spoltore e Scanno, sull'artigianato (la ceramica di Castelli e Il Bianco delle Fate), sulla musica: Il suono della festa e Zampognaro condizione dell'Anima. La Settimana Santa viene ricordata in due contributi: Strepiti e battiture, dedicato al rito delle battiture un tempo praticato a Spoltore, e Un Manto di Misteri, una ricostruzione storica sull'origine del manto funebre che copre il catafalco di Cristo deposto nella Chiesa dell'Annunziata in Penne. Continuando sul tema del sacro ricordiamo le panicelle in Pane Santi e Lanaioli e le tavole e gli altari di San Giuseppe. L'albero del Desiderio di Tufillo chiude il volume ...«ci piace immaginare che a Tufillo, nella notte più magica dell'anno, gli uomini, come quelli delle primavere italiche accendano dal profondo del cuore l'albero del Desiderio dinnanzi al trono maestoso di una Signora delle selve, degli animali e della Vita».
Abbiamo cercato di ripercorrere, forse anche troppo rapidamente, un volume nel quale la lirica rapisce il lettore e lo immerge nel significato primordiale delle tradizioni riportando in superficie usi, costumi e vicende legate perlopiù al territorio abruzzese.
Diventa nostro dovere, come atto conclusivo, ringraziare Maria Concetta Nicolai per aver voluto dedicare al lettore la sua Acqua nuova: raccolta dalle fonti più incontaminate della Maiella, stillata dai ghiacci del Gran Sasso, profumata con l'alito dell'Adriatico fiorito di ginestre. 

Grazie

 

 

Autore: Maria Concetta Nicolai
Titolo: L'Acqua Nuova. Miti Scenari Rappresentazioni Linguaggi dell'Abruzzo tradizionale
Edizioni: D'Abruzzo Libri Edizioni Menabò
Formato: 17x24 cm
Pagine: 336
Anno: 2008
ISBN: 978-88-95535-06-7